Qualche tempo fa ho letto su Vallesabbianews un articolo (potete trovarlo qua) su una vecchia mulattiera recuperata che da Capovalle porta a Vantone di Idro e mi son detto proviamolo, ne parlano molto bene, inoltre parlano proprio di sentiero per mountainbike e passeggiate a cavallo, non sarà poi così difficile, porto anche mia sorella dunque per una volta che c’è un sentiero bello risistemato di fresco…..
L’imbocco è in zona Mandoal, la strada di mezzo delle tre una volta raggiunta l’area di picnic. Si scende un 50 metri e poi si continua tenendo sempre la destra, si noterà subito che la strada si restringe, nel giro di 500 metri stiamo già percorrendo uno stretto sentiero molto spesso non pedalabile (la staffa a monte picchia sul terreno), vabeh dico, in fondo è un sentiero qualche passaggio brutto ci deve pur essere, anche se non pensavo di trovarmelo così presto.
In effetti subito dopo (poche centinaia di metri) il sentiero sembra tornare pedalabile, si scende ancora fino a girare versante e qui iniziano i guai… La vecchia mulattiera era totalmente persa nella vegetazione, molte piante sono cresciute nel sentiero, per renderlo agibile le piante sono state tagliate, tagliate si ma a 10-15 cm da terra lasciando una marea di monconi che da qui fino a Vantone ci accompagneranno a spro battuto. Inutile dire che così è estremamente pericoloso rimanere in sella, basta colpire con la ruota uno di questi monconi per sentire la bici piantarsi ed essere disarcionati col rischio di finire di sotto quindi proseguiamo spingendo…
Il sentiero comincia a scendere in maniera decisa, facciamo un paio di tornanti, sempre con la bici a spinta, abbastanza impegnativi ma comunque ben tracciati e scendiamo. Via via che si prosegue diventa sempre tutto più difficile, il sentiero si stringe sempre più, i monconi non mancano mai, e ad un certo punto non credo ai miei occhi: il sentiero si “tuffa” letteralmente verso il basso!! Impossibile scendere con la bici a spinta, me la carico sulle spalle e mi faccio almeno un buon 50-60 metri in una sorta di “canale a strascico” appoggio la mia bici e torno a prendere quella di mia sorella, per una donna è decisamente troppo!! Quando sono in fondo alzo gli occhi e guardo, avrei proprio voluto vederlo un mulo a salire di li, mi sbaglierò ma in passato qualche tornante lì c’era di sicuro.
Da qui in poi si va avanti tutto su questa linea, i tornanti storici sono spesso stati “tagliati” e la bici va portata ogni volta a spalle, in alcuni punti il sentiero viene ad assottigliarsi in maniera tale che una bici e una persona che la spinge non ci stanno e bisogna veramente essere prudenti per non finire di sotto.
Dopo due ore abbondanti di discesa non proprio semplice, finalmente avvistiamo il lago, siamo ancora nei boschi ma questo ci da coraggio, arriviamo appena sopra ai tetti delle case di Vantone e facciamo gli ultimi 80 metri di discesa con la bici a spalle. Qui ci sono addirittura dei gradoni, dubito che il sentiero originale passasse di lì o forse i muli di una volta erano davvero dei grandi atleti perchè personalmente io e la mia bici a spalle non siamo scesi in maniera proprio agevole da lì.
La risalita sulla provinciale fino a Capovalle in confronto alla discesa è stata una passeggiata, e anche più corta come tempi, il che credo dia tutto dire. Personalmente se qualcuno mi chiedesse se quel sentiero è un sentiero adatto ad un giro di MTB gli direi che in bici non è transitabile A NESSUN LIVELLO nè tantomeno con un cavallo, se volete proprio farlo, fatelo a piedi e con dei buoni scarponi che vi riparino le caviglie e non dimenticate una buona dose di prudenza, sarà assolutamente necessaria!
Come sempre ho condiviso la traccia su endomondo.com potete trovare tutto a questo link.