Itinerario
30 km per questo itinerario, anzi no circa 28 in realtà e poi vi spiego anche il perchè :).
Partenza su asfalto dal paese per raggiungere il passo Cavallino della Fobbia, qui si svolta verso sinistra seguendo le indicazioni per Coccaveglie e il Monte Spino imboccando l’unica via sterrata che si presenta. Da qui si sale percorrendo i tre tornanti e proseguendo ancora oltre per il rettilineo per un totale di circa 2,5 km, a quel punto si arriva ad un bivio diritti si va per Coccaveglie Monte Manos, a destra invece alla malga Corpaglione, prendiamo quindi in direzione malga Corpaglione e proseguiamo sulla strada sterrata fino a raggiungere un piazzale con ben sei diramazioni. In questo punto bisogna fare molta attenzione, infatti anche noi ci siamo cascati come degli allocchi, la segnaletica dalla strada è molto carente c’è un solo cartello tutto storto che segna il Monte Spino (Campei de Cima è proprio sulla strada di quell’itinerario) e sembra che indichi di proseguire dritto sulla strada che ci si propone davanti a noi, infatti questo è quello che abbiamo fatto anche noi, purtroppo si arriva solo ad un capanno da caccia e da li poi non c’è altra via che tornare. La strada da seguire, il sentiero sarebbe meglio dire è più in basso bisogna quindi proprio scendere alla casina che si vede sotto la strada, sotto il laghetto, e li e solo li si capisce che quello è il sentiero giusto da imboccare.
Da qui in poi è impossibile sbagliare il sentiero è ben percorribile anche se abbastanza tecnico con delle belle curve e dei bei saltini, a dire il vero ci sono un paio di punti in cui è anche un pò più che tecnico, e li la bici va spinta, in molti tratti infatti l’acqua scorre nel sentiero stesso e lo ha quindi scavato rendendolo poco adatto alle nostre MTB. In ogni caso non c’è mai bisogno caricarsela in spalla e questo credo sia la cosa più importante in assoluto.
Il fondo è prevalentemente in terra battuta alternato a qualche breve tratto di roccia dura e a qualche altro di materiale ghiaioso trasportato dalla pioggia lungo il sentiero stesso, complessivamente è comunque molto ben mantenuto e abbastanza largo si riesce a pedalare in tutta sicurezza, nell’ultimo km e mezzo inoltre appena prima di arrivare al rifugio il sentiero si allarga a diventare stradina rendendo così ancora più agevole il tratto finale del percorso.
Durante il tragitto da Malga Corpaglione a Campei de Cima si è costantemente immersi nella vegetazione, nell’unico punto in cui il sentiero si espone un pò siamo riusciti a vedere la diga di Valvestino dall’alto, sullo sfondo il Monte Baldo. Arrivati al rifugio, dove si ha una splendida vista sul lago di Garda, potete scegliere il vostro tragitto, da qui infatti si può scendere in Degagna arrivando a Cecina oppure in Valvestino arrivando a Navazzo; in alternativa potete anche, come abbiamo fatto noi del resto, semplicemente tornare sui vostri passi.
Come sempre vi allego la mia traccia GPS (fin dove è rimasto acceso perlomeno) ospitata dal sito endomondo.com, la trovate al seguente link.